Nel corso degli anni mi sono accorto che per la maggior parte delle persone è più facile pensare a ciò che non vogliono piuttosto che a ciò che desiderano, a ciò che detestano piuttosto che a ciò che amano.
Ho notato che tutto questo appare scontato, che è normale pensare più a ciò che non va e a ciò che ci fa paura.
E così anzichè pensare ad un possibile successo ci troviamo a pensare a un possibile fallimento.
Certo fallire ci fa paura e vogliamo assolutamente evitare i fallimenti, ma mi faccio una domanda: per ottenere un successo a cosa dobbiamo pensare?
Sarà più facile avere successo pensando a come fare per ottenerlo o a quali sono gli errori da evitare?
Pensare agli errori e alle difficoltà mi aiuterà a trovare la giusta strategia?
Se io voglio andare da Firenze a Milano, guarderò tutti i percorsi sbagliati o mi concentrerò su quelli che potrebbero essere i migliori?
Studierò il percorso dell’autostrada del sole, cioè Bologna, Modena, Reggio, Parma o mi soffermerò a guardare il percorso di altre autostrade, quelle che mi portano a Roma, a Livorno, a Genova?
Perchè di fronte a qualsiasi nuova proposta le persone tendono a valutare gli aspetti negativi?
Per paura, lo so, per paura dell’ignoto, per paura della sofferenza.
La vita è un viaggio e il suo percorso è sempre nuovo, invece molte persone vorrebbero che fosse già conosciuto, che non presentasse sorprese e così si sforzano di muoversi in un ambiente già conosciuto, un’area protetta senza rendersi conto che domani non potrà mai essere uguale a ieri.
Noi possiamo conoscere “ieri” ma non possiamo conoscere “domani”.
“Domani” ha senso proprio perchè è diverso da “ieri”.
L’Universo è in continua evoluzione, la natura è in evoluzione e noi uomini siamo in evoluzione.
Ognuno di noi si evolve.
La vita ha senso proprio perchè esiste un’evoluzione.
Nell’essere umano è proprio insito un meccanismo di trasformazione, di cambiamento, di evoluzione.
La mente umana tende invece ad avere un atteggiamento conservativo e quindi è in contrasto con la naturale disposizione all’evoluzione.
Molte persone dicono più spesso “bisogna saper conoscere i propri limiti” piuttosto che dire che “bisogna conoscere i propri talenti e le proprie potenzialità”.
Sento dire spesso che “ognuno ha i suoi limiti” ma non sento dire quasi mai che “ognuno ha i suoi poteri”.
Da dove arriva questo atteggiamento?
Dalla scuola in cui si evidenziano gli errori più che le cose fatte bene.
Dalla paura del giudizio sociale: “che cosa penseranno gli altri se io sbaglio, se io non sono perfetto?”
Noi non siamo e non saremo mai perfetti nel senso di esenti da errori.
E poi che cosa intendiamo per perfetto, per giusto o per sbagliato?
Tutto è perfetto così come è: la vita esiste perchè c’è imperfezione nell’Universo, c’è instabilità, c’è precarietà.
Credo che ciò che da valore ad un essere umano sono le sue capacità, le sue potenzialità, le sue caratteristiche particolari e non i suoli limiti o la sua somiglianza ad altri esseri umani.
La nostra società ci propone dei modelli ma non sono modelli di evoluzione, sono modelli utili alla politica, all’economia, a chi detiene un potere economico e politico.
Gli esseri umani non sono nati per essere controllati, ma per essere liberi di esprimersi.
La paura è uno strumento potentissimo per bloccare le persone, per impedire che scoprano la loro evoluzione naturale, particolare, personale.
Chi detiene un certo potere può decidere di usarlo per incutere paura.
Le persone impaurite non pensano a crescere e a svilupparsi ma si occupano della sopravvivenza, si concentrano sui pericoli, sulle difficoltà, sui limiti.
Ogni essere umano è speciale, è meraviglioso, è forte, è potente.
Basta che abbia il coraggio di mettere in campo le sue capacità, le sue potenzialità, i suoi talenti.
Risvegliamo le nostre caratteristiche personali e sviluppiamole: renderemo la nostra vita più bella, più ricca, più adeguata al nostro valore.

Passione e concentrazione
Ci sono stati alcuni momenti nella mia vita in cui mi sono soffermato ad osservare il mio passato, valutando le cose fatte, i successi, le